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Approccio multidisciplinare e trapianto pre-emptive

A cura del Prof. Loreto Gesualdo, nefrologo e professore ordinario di Nefrologia della facoltà di medicina di Bari e con la Dott.ssa Gloria Rana, dietista specializzata nella gestione nutrizionale della malattia renale cronica.

Il progetto di trapianto pre-emptive rappresenta un’iniziativa all’avanguardia nel campo dell’assistenza nefrologica, mirata a migliorare il percorso terapeutico dei pazienti affetti da malattia renale cronica. Questo modello si basa su un approccio olistico e multidisciplinare, che affianca al trattamento farmacologico il supporto di specialisti come dietisti, psicologi e musicoterapeuti. L’obiettivo è non solo quello di rallentare la progressione della malattia, ma anche ad incentivare il trapianto pre-emptive da donatori viventi e/o deceduti.

La scelta di affiancare al nefrologo una equipe multidisciplinare porta svariati vantaggi. La presenza dello psicologo serve a rendere più semplice il percorso di accettazione e di adattamento alla malattia renale cronica. Questo, infatti, è complesso e coinvolge ogni aspetto della vita, e diventa importante per il paziente poter manifestare i propri timori, le proprie perplessità. La musicoterapia nasce dall’uso professionale della musica e dei suoi elementi come forma di intervento in ambito medico. La musica viene impiegata in tutti i suoi aspetti: percettivi, motori, emotivi, sociali. La terapia dietetico è un elemento integrante del trattamento nella malattia renale cronica in associazione al trattamento farmacologico. Ogni volta che il paziente giunge all’attenzione del nefrologo per la visita di controllo prevista da progetto, giunge anche in visita con la dietista. In questo modo le decisioni e le prescrizioni dietetiche fanno sempre seguito e sono avvalorate dal parere medico.

La valutazione nutrizionale è di estrema importanza ed è necessaria per ottenere un quadro completo del paziente. La prima visita dietistica prevede una valutazione corporea che ha lo scopo di studiare lo stato nutrizionale iniziale del paziente. La valutazione corporea è eseguita rilevando: peso, altezza, circonferenze corporee di vita, fianchi, addome, braccio e polpaccio; le pliche corporee del bicipite e tricipite, sovrailiaca e sottoscapolare l’analisi corporea mediante bioimpedenza per lo studio della massa muscolare, massa grassa e idratazione corporea. Questa valutazione si affianca all’anamnesi nutrizionale, una sorta d’indagine ‘dietetica’ sui gusti, sulle preferenze e sulle abitudini alimentari. Quest’ultima è effettuata attraverso dei questionari validati: il recall 24 e il FFQ che indagano frequenze e quantità di assunzione di tutte le categorie di alimenti; il GSRS e il BRISTOL TEST, che valutano il benessere intestinale e infine il questionario MNA (volto a rilevare l’eventuale rischio di malnutrizione e il grado di autonomia del paziente).Inoltre, a completamento della visita, si somministra anche il questionario sull’apprendimento, al fine di valutare gli effetti dell’educazione nutrizionale sulle conoscenze alimentari del paziente destinato. Successivamente si provvede a elaborare un piano alimentare secondo prescrizione medica e linee guida. All’interno della terapia dietetica la personalizzazione del piano alimentare, elaborato anche in base alle preferenze e ai gusti del paziente, e il suo diretto coinvolgimento è fondamentale. Diventa qui importante educare il paziente (ed è qui che si rivela la fondamentale importanza della consulenza dietetica intensiva) a preferire alimenti di origine naturale e non cibi conservati e inscatolati, per le indubbie differenze dal punto di vista salutistico ma anche per il contenuto differente di conservanti (vedi i polifosfati del prosciutto cotto).

Il monitoraggio costante del regime alimentare è essenziale per i pazienti con malattia renale cronica. La dottoressa sottolinea l’importanza del “counseling intensivo”, che prevede visite di controllo periodiche durante le quali vengono ripetute tutte le valutazioni nutrizionali e antropometriche. Queste visite permettono di adattare il piano alimentare in base all’evoluzione della malattia e alle esigenze del paziente, garantendo un intervento nutrizionale sempre aggiornato e personalizzato.

In conclusione, il progetto di trapianto pre-emptive dimostra come l’integrazione di una squadra multidisciplinare possa migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti con malattia renale cronica, offrendo loro un sostegno a 360 gradi, che va oltre il semplice trattamento medico.

In questo video ascoltiamo l’esperienza di un paziente che ha partecipato al progetto di trapianto pre-emptive: un percorso terapeutico olistico e multidisciplinare, che affianca al trattamento farmacologico il supporto di specialisti come dietisti, psicologi e musicoterapeuti.

Ospiti di questa puntata il Prof. Loreto Gesualdo – Professore di nefrologia presso l’Università di Bari Aldo Moro e Direttore del reparto di nefrologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari – e Andrea, paziente.

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