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Muoversi fa bene anche ai reni: l’esercizio fisico nella Malattia Renale Cronica

A cura della Dott.ssa Veronica Ferrara, PhD, Medical Affairs Renal Nutrition.
Pubblicato il 28 Maggio 2025.

Quando si ha la Malattia Renale Cronica (MRC), è normale concentrarsi su farmaci, analisi e dieta. Ma spesso si sottovaluta un alleato prezioso: l’esercizio fisico. Recenti studi dimostrano infatti che l’attività fisica non è solo un modo per mantenere la forma, ma è anche un alleato fondamentale nella gestione della MRC, contribuendo al miglioramento della funzionalità renale e alla riduzione del rischio cardiovascolare.
Fare movimento, anche solo una passeggiata a passo sostenuto o qualche esercizio in casa, può aiutare davvero tanto. Non solo a sentirsi meglio, ma anche a proteggere i reni e il cuore, migliorando la qualità della vita giorno dopo giorno. Adottare uno stile di vita attivo è essenziale per contrastare la sedentarietà, uno dei principali fattori di rischio per la progressione della malattia renale cronica.

Perché è importante muoversi?

Chi ha la MRC tende a muoversi meno rispetto ad altre persone. Questo può dipendere da tanti motivi: la stanchezza, la mancanza di motivazione, l’anemia o la paura di fare troppi sforzi. Ma restare fermi troppo a lungo può peggiorare la situazione.

Al contrario, i benefici dell’esercizio regolare sono molteplici

  • aiuta a migliorare la funzione fisica;
  • migliora l’umore e l’energia;
  • controlla la pressione, il peso e la glicemia;
  • può rallentare il peggioramento della malattia renale cronica.
Figura 1. I benefici dell'esercizio fisico.

Che tipo di attività posso fare?

Non serve diventare atleti! L’importante è iniziare con qualcosa che piace e che si può fare con costanza, almeno 3 volte a settimana.

Ecco qualche esempio di esercizio fisico adatto:

  • Esercizio aerobico: camminata veloce, bicicletta, nuoto;
  • Esercizio di resistenza: rinforzo con pesi leggeri, bande elastiche o il peso del corpo;
  • Stretching e respirazione, per migliorare la flessibilità e rilassarsi.

È sicuro fare esercizio?

Sì, ma è importante personalizzare l’attività fisica. Meglio parlarne con il medico o con un fisioterapista, che saprà consigliare programmi di esercizio adatti alle tue esigenze, evitando rischi e promuovendo l’empowerment del paziente nella gestione della propria salute.
Anche durante la dialisi, in alcuni centri, è possibile fare movimento in sicurezza, contribuendo alla riabilitazione renale.

Posso fare attività anche se seguo una dieta a basso contenuto proteico?

Certo! La dieta non limita l’attività fisica. Anzi, possono andare tranquillamente di pari passo, migliorando i risultati e contribuendo alla prevenzione di ulteriori complicanze.

Un consiglio in più?

Anche la tecnologia può aiutare: esistono app, gruppi online e video che possono motivarti, aiutarti a fare esercizio a casa o a trovare persone con cui condividere il percorso. Questi strumenti possono essere particolarmente utili per superare le barriere all’esercizio e mantenere uno stile di vita attivo.

Parla con il tuo medico o il dietista di riferimento e trova il modo più giusto per iniziare a fare movimento, rispettando i tuoi ritmi e le tue forze.

Iniziare un programma di esercizio fisico personalizzato può sembrare impegnativo, ma i benefici per la tua salute renale e generale sono innegabili. Ogni piccolo passo verso uno stile di vita più attivo è un importante investimento per il tuo benessere futuro.

Bibliografia
1. https://medical.flavis.com/n/attivita-fisica-nella-malattia-renale-cronica-evidenze-raccomandazioni-e-applicazioni-pratiche/
2. Battaglia, Y., Baciga, F., Bulighin, F., Amicone, M., Mosconi, G., Storari, A., Brugnano, R., Pozzato, M., Motta, D., D’alessandro, C., Torino, C., Mallamaci, F., Cupisti, A., Aucella, F., Capitanini, A., & Working Group of Physical Exercise of Italian Society of Nephrology (2024). Physical activity and exercise in chronic kidney disease: consensus statements from the Physical Exercise Working Group of the Italian Society of Nephrology. Journal of nephrology, 37(7), 1735–1765. https://doi.org/10.1007/s40620-024-02049-9

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