Per prevenzione si intende l’insieme di tutte le azioni, sanitarie e non, finalizzate ad evitare o ritardare l’insorgenza di patologie o delle loro complicanze.
Anche nella malattia renale cronica possono distinguersi la prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione primaria consiste nell’evitare l’insorgenza di una malattia renale cronica; la prevenzione secondaria mira a identificare la MRC il prima possibile e la prevenzione terziaria consiste nell’evitare la progressione della MRC allo stadio terminale, nota anche come IRC (insufficienza renale cronica).
Con la malattia renale cronica, i reni faticano a eliminare le scorie e i liquidi in eccesso dal corpo. Se la malattia peggiora, potrebbe esser necessario ricorrere alla dialisi o al trapianto di rene.
La prevenzione terziaria ha l’obiettivo di ritardare questi trattamenti e preservare la salute dei reni il più a lungo possibile.
Tra i principali segnali di peggioramento ci sono sia i sintomi sia i segni uremici (legati all’accumulo di scorie azotate) come: gonfiore a mani e piedi (edemi), sensazione di stanchezza e/o debolezza, difficoltà di concentrazione, presenza di sangue nelle urine (ematuria), riduzione dell’appetito, disturbi gastrointestinali (anoressia, nausea e vomito, alito uremico, alterazioni dell’alvo).
La prevenzione terziaria della MRC mira ad intervenire su più fronti con un approccio multidisciplinare.
È, infatti, opportuno rivolgersi ad uno specialista nefrologo per trattare dal punto di vista farmacologico la malattia renale cronica e ad un dietista per seguire una terapia dietetico-nutrizionale a contenuto controllato di proteine, fosforo, sodio e potassio.
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