Nuovi modelli organizzativi ambulatoriali per la gestione del paziente affetto da malattia renale cronica in terapia conservativa.

A cura della Prof.ssa Annalisa Noce, Professore Associato di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e della Dott.ssa Giulia Marrone, Dietista e Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata 

Un modello innovativo per la gestione clinica in terapia conservativa del paziente affetto da MRC è rappresentato dall’ambulatorio di nefronutrizione caratterizzato dalla visita contestuale del medico specialista in Nefrologia e del dietista/nutrizionista esperto in patologie di pertinenza nefrologica. Tale innovativo approccio è necessario per far comprendere al paziente il ruolo fondamentale della terapia dietetico-nutrizionale nella gestione clinica del paziente nefropatico. Infatti, nel trattamento della malattia renale cronica è di fondamentale rilevanza l’approccio combinato tra la terapia farmacologica e la terapia nutrizionale personalizzata e a contenuto proteico controllato. Nella nostra esperienza clinica abbiamo appurato che il paziente confrontandosi con i due professionisti contemporaneamente è maggiormente consapevole dei benefici che può trarre dalla terapia nutrizionale e quindi è incentivato a seguirla scrupolosamente.  

 Infatti, la sinergia tra le due professionalità permette al paziente di essere valutato globalmente, sia dal punto di vista medico che nutrizionale. Nell’ambito della consulenza non solo viene sottoposto ad una dettagliata visita medico-specialistica ma viene anche sottoposto alla valutazione delle abitudini alimentari, delle misure antropometriche, come peso, statura e circonferenze, e al grado di performance fisica (misurato attraverso dei semplici test funzionali che vengono somministrati nell’arco della visita). Vene inoltre condotta l’analisi della composizione corporea e valutata la percezione della qualità di vita mediante semplici questionari.   

Tale gestione combinata ci permette un approccio olistico al paziente, ed essa ha il fine ultimo di aumentare l’aderenza del paziente sia alla terapia farmacologica che a quella nutrizionale.